Mappe Per Amanti Smarriti
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Già apparso nel 2004 nella collana "I Narratori", il romanzo di Nadeem Aslam ritorna a due anni di distanza nell'"Universale Economica", a testimonianza di un buon successo di pubblico e di critica. Successo ben meritato da un'opera decisamente originale per qualità di scrittura e per modalità di presentazione dei contenuti. L'intreccio che dà il titolo al libro, quello degli amanti Jugnu e Chanda di cui si sono perse le tracce, accomuna e contamina tutti gli altri, che insieme compongono il complesso mosaico della vita di una piccola comunità pachistana nella fredda e diffidente Inghilterra. Una vita intrisa di difficoltà e di contraddizioni, sia per chi sceglie di restare fedele alla propria patria e religione, conservando anche in terra straniera le abitudini e i valori dell'amato paese d'origine cui sogna di tornare, sia per chi imbocca la via dell'integrazione e dell'immedesimazione nel mondo occidentale che lo circonda. Paladina di una tradizione che non vuole macchiarsi di connivenza con la civiltà inglese è Kaukab, che si lamenta e soffre per il lassismo dei costumi che caratterizza la propria comunità e la propria famiglia; il suo estremo conservatorismo e il suo cieco attaccamento a una cultura retriva che soffoca l'individuo le alienano le simpatie del lettore, ma spiegano fonti e motivazioni di quel modo di pensare, rendendocelo più comprensibile e familiare. Più propensi ad abbracciare la dottrina dell'Occidente sono i giovani, che sognano di poter partecipare a testa alta a un mondo di dignità e di benessere cui contribuiscono con il lavoro e lo studio. Tra questi soprattutto le donne, da cui la società islamica pretende un rigore morale e un'obbedienza ai genitori e al marito sconosciuti alle inglesi, di fronte all'esempio dell'emancipazione coltivano un desiderio di rivalsa che le fa scontrare con la comunità. Come nel caso di Chanda, che ha destato lo scandalo dei connazionali per aver preso a vivere con Jugnu prima del matrimonio. Poco importa che la causa dell'accaduto sia puramente tecnica (la donna non può risposarsi perché il precedente marito l'ha lasciata senza sciogliere il matrimonio ed è ora introvabile) e che il nuovo amore sia sincero: agli occhi di buona parte dei connazionali Jugnu e Chanda sono adulteri e meritano la massima punizione. La loro storia filtra dai pensieri, dai gesti e dai discorsi degli altri personaggi ed è un pretesto affinché ciascuno narri la propria vicenda, spesso dolorosa, spesso ingiusta. Una scrittura singolare, quella di Aslam, che in un primo tempo confonde e atterrisce per l'attenzione quasi morbosa ai dettagli, l'ossessione descrittiva e un'enfasi per così dire barocca, ma che poi avvolge e appassiona. Una prosa che è un atto d'amore verso la cultura della propria gente, ma anche di esposizione critica dei suoi eccessi e delle sue contraddizioni. Ilaria Rizzato
All'età di 14 anni, dovette abbandonare il Pakistan poiché il Governo di Muhammad Zia-ul-Haq osteggiava i comunisti come il padre. A ciò fa riferimento nella figura fittizia del protagonista di Mappe per amanti smarriti, anch'egli comunista costretto ad emigrare nel Regno Unito. La sua famiglia si trasferì a Huddersfield. Ha studiato Biochimica presso l'Università di Manchester e, come uno dei personaggi di Mappe, anche lui ha abbandonato gli studi, sentendosi più portato per una carriera artistica.
Solo 11 anni dopo uscirà Mappe per amanti smarriti, il suo secondo romanzo, al quale intenzionalmente lavora per oltre una decade e grazie al quale, oltre a vincere l'Encore Award[2] e il Premio Kiriyama, viene tradotto (in Italia, da Feltrinelli). Questo romanzo è un focus sulla comunità pakistana nel Regno Unito e narra, oltre all'integrazione, della difficile convivenza tra musulmani moderati ed estremisti. Il romanzo è stato pubblicato nel 2004, cioè un anno prima degli attentati a Londra. 2b1af7f3a8